Rilasciato il portale web e5PL: perché questo progetto è una sfida impegnativa


Lo sviluppo di un sistema di logistica di quinta parte (5PL) è già di per sé un progetto complesso. Di cosa sia la logistica 5PL e della natura del progetto che da qualche tempo ci vede impegnati assieme ad alcuni partner della nostra rete, ne abbiamo già parlato qui.

Si tratta di un modello che ancora non è mai stato pienamente implementato da nessun operatore e che vede la tecnologia in un ruolo di primo piano per garantire l’integrazione di sistemi informatici e servizi che hanno subito negli anni una rapida evoluzione.

Nel caso dell’ambizioso progetto avviato da Servix China, operatore italiano, con sedi a Roma, Londra e Shenzhen, leader nei servizi di rappresentanza fiscale, il problema assume un grado di complessità ancora maggiore.

Il progetto prevede infatti la realizzazione di una infrastruttura tecnologica in grado di supportare il commercio elettronico transfrontaliero tra Cina e Mercato Europeo.

La piattaforma in corso di sviluppo deve garantire l’integrazione e l’automazione di un insieme di processi operativi vincolati al rispetto di numerose normative di compliance fiscale e commerciali che richiedono soluzioni complesse in un campo che viene denominato Ingegneria Doganale. In aggiunta alla complessità tipica di questo settore, una infrastruttura di tipo 5PL deve anche tenere conto delle rigide regolamentazioni governative che limitano significativamente l’accesso alla rete Internet da parte degli operatori residenti nella Repubblica Popolare Cinese.

Internet è il substrato di trasporto su cui si basa l’intero modello 5PL. Pertanto l’effetto, spesso imprevedibile e inaspettato, del Grande Firewall, posto dal Governo Cinese a guardia dell’accesso alla rete planetaria, deve essere tenuto in debita considerazione.

La limitazione del Grande Firewall non è da poco. Basti pensare che un prodotto banale e diffusissimo come il CMS WordPress, sul territorio cinese non è in grado di funzionare, neanche per applicazioni locali destinate ad utenti locali. E’ infatti sufficiente che un qualunque modulo di libreria richieda una API esterna, ad esempio di Google, per bloccare in modo imprevedibile il funzionamento di un intero sistema.

Esistono poi un insieme di ulteriori vincoli. Ad esempio un nome di dominio web, registrato anche al di fuori del dominio primario .cn, deve essere registrato attraverso una apposita procedura burocratica per poter indirizzare un indirizzo IP che si riferisca ad un server collocato sul territorio cinese.

Assieme ai nostri partner, abbiamo dovuto progettare un’infrastruttura ICT che tenesse in considerazione questi problemi. I server applicativi che forniscono l’accesso agli operatori cinesi sono stati quindi implementati sul cloud di AliBaba residente nel “mainland” della Repubblica Polpolare Cinese.

Sulle infrastrutture occidentali sono stati implementati i server che garantiscono la comunicazione e l’integrazione con i principali marketplace accessibili dall’Europa come eBay, Allegro, ManoMano e Otto.

L’intero sistema è realizzato con architettura a microservizi e la progettazione è stata particolarmente accurata per garantire la massima flessibilità nel deployment dei singoli componenti, in una infrastruttura che deve tenere conto contemporaneamente di parametri tecnici e vincoli normativi.

In aggiunta, l’impiego massivo di tecnologie di Intelligenza Artificiale pone un problema analogo per i servizi applicativi residenti sui server occidentali ma potenzialmente accessibili in modo diretto dagli operatori asiatici.

Nel corso del mese di novembre 2023 è stato effettuato il rilascio di nuove componenti del sistema che hanno permesso di raggiungere una prima importante milestone del progetto.

A questo link è visibile il portale web che permette alle PMI cinesi di aderire ai servizi offerti dalla piattaforma.